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Sonia Schiavone
cantante Jazz




"Wayne Shorter's Legacy"

MAGGIO 
2022

 

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Schiavone’s feel and emotional involvement are undeniably fascinating.
Overall, this is a beautiful album in every respect, from the concept and collection of material, arrangements and finally spotless execution, all of which should make perfectly happy every Jazz, and especially Jazz & Poetry aficionado the world over.
Thank you for the music, Milady!"  
 
THE SOUNDTRACK OF MY LIFE,
Adam Baruch

"Il disco presenta temi che sono considerati veri classici del jazz moderno (“Speak No Evil”, “Footprints”), cantati impeccabilmente dalla Schiavone, che si dimostra perfettamente a suo agio anche nei mondi sonori più contemporary. Gli arrangiamenti sono originali e ben suonati.​  
Un disco particolarmente ben suonato e progettato, che omaggia impeccabilmente Shorter raccontando nuovi aspetti di Sonia Schiavone
”.    JAZZ ESPRESSO, Eugenio Mirti

"La sua voce limpida e le sue canzoni ricche di emozioni aggiungono un gusto nuovo e fresco alle composizioni di Shorter conferendogli un sapore unico e misterioso, rendendo questo CD una superba raccolta di brani di Shorter molto piacevole da ascoltare"
JAZZ LIFE - Japan,
Kazune Hayata

"Una cantante che ho sempre stimato, valida sia sul piano interpretativo sia su quello espressivo, una cantante che riesce sempre a convincere. In questo caso con una band di ottimi musicisti che riescono non solo ad accompagnare ma anche a offrire performance solistiche sempre eleganti e raffinate. Tutti musicisti di grande valore che impreziosiscono questa bella pubblicazione".  PUNTO RADIO - ANIMA JAZZ  Bruno Pollacci

"Questo è un progetto in cui la bellezza di brani celebri come “Footprints”, “Infant eyes”, “Iris” viene davvero esaltata in una cantabilità composta e misurata, che non dà spazio a ornamenti inutili o addirittura dannosi, che in alcuni casi ci capita anche di ascoltare. Non dà spazio a ornamenti inutili neanche quando Sonia si abbandona all’improvvisazione vocale e allo scat, di cui mostra grandissima padronanza.
Va rimarcato assolutamente il lavoro di tutti i musicisti capaci di intervenire con cura e attenzione badando esclusivamente a esaltare la bellezza della musica e il canto di un’artista da cui ci aspettiamo ancora tanta bella musica"

RADIO ALTRISUONI musica e altri linguaggi  Francesco Varriale




"Come - Eden!"

GIUGNO
2020

 

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"L’album esplora i territori del sound contemporaneo e mette in luce le poliedriche qualità di autrice e interprete della Schiavone" JAZZ IT, Eugenio Mirti

"Versi come questi di Emily Dickinson meritano di essere trattati come oggetti fragili e se da un lato possono nobilitare la composizione, dall’altro rischiano di essere frantumati da arrangiamenti e melodie banali. Sonia Schiavone si assume questo rischio e ne esce benissimo tanto, mi si perdoni l’azzardo, da far sembrare i testi della Dickinson scritti apposta per la composizione musicale" OFF TOPIC, Mario Grella

"Her choice of material, including works from Mingus, Corea, Monk and Tyner, is impeccable” 

“the ballad We Will Forget Him, a quite arresting experience, enhanced by the inclusion of Virone’s tenor” JAZZ JOURNAL - UK, Peter Gamble

"L’ho ascoltato molto volentieri e l’ho trovato intimo e molto jazz"  Paolo Fresu

on Jazz Vocals playlist on Spotify

“A playlist for all those fans of vocal jazz. This playlist features tracks by some of the best and most creative vocalists currently on global jazz scene. 

JAZZ IN EUROPE - Netherlands, Andrew Read 

"Such a creative and ambitious album" JAZZ LIFE - Japan, Kazune Hayata

"Sin dai vocalizzi introduttivi del classico My Favorite Things firmato da Rodgers & Hammerstein, si intuiscono le qualità di leggiadria, limpidezza, e swing che l’arte canora della cantante torinese Sonia Schiavone possiede. Nelle dieci songs che compongono questo bellissimo Cd licenziato dalla Da Vinci Jazz – di cui tre a sua stessa firma su testi di Emily Dickinson, e altri scritti da musicisti del calibro di Mingus, Monk, Corea, Tyner, Myrow – la Schiavone riesce ad andare dritta al cuore degli ascoltatori, mutuando musicalmente lo stile essenziale della iconica poetessa statunitense. Interpretazioni di classe, veri e propri distillati sonori di emozioni, cui contribuiscono in misura non trascurabile gli eleganti fraseggi pianistici di Fabio Gorlier, la flessibilità ritmica del contrabbasso di Stefano Profeta, e le morbide e sinuose trame del sax di Gianni Virone, che aggiunge una nota di calore a due tra i brani più belli di questo avvincente lavoro discografico"
KATHODIC WEB MAGAZINE, Filippo Focosi 

"Spessissimo mi chiedono come deve essere fatto un disco perché attiri l’attenzione di una persona che parla di dischi, come sono io (…) e ci tenevo a dire che questo disco raccoglie tutti gli elementi di interesse.
I brani sono scelti molto bene e arrangiati benissimo e anziché dover dimostrare tutta la bravura “tolgono” e quindi per sottrazione si capisce che la bravura è anche maggiore"
RADIO ROS BRERA,
Eugenio Mirti

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